Alla Fondazione Mazzotta dal 27 ottobre al 12 marzo,
una rassegna da non perdere. Modelli, manifesti e quadri
Le moto come opere d'arte
Mostra spettacolo a Milano
GALLERIE FOTOGRAFICHE: le moto esposte - le opere d'arte - i manifesti - le foto d'autore
Pensate che la tecnologia cancelli ogni emozione? Che le moto siano solo mezzi di trasporto? Dopo un salto alla mostra "Motocicletta italiana" - Milano, Fondazione Mazzotta dal 27 ottobre al 12 marzo - sarà facile cambiare subito idea. I sentimenti infatti contano, anche fra bielle e pistoni, anche nel mondo dei motori dove la tecnica impera. D'altra parte ormai dopo la famosa mostra "The Art of Motorcycle" tenutasi qualche tempo fa al Guggenheim Museum di New York, tutto è possibile. Anche esporre insieme 20 opere d'arte, 50 manifesti e 30 motociclette in un magico mix per far sognare intere generazioni, come avviene alla mostra milanese.
Il materiale, che comprende anche fotografie, documenti originali e abbigliamenti d'epoca, arriva direttamente dai musei delle principali case motociclistiche, dal Museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano e dal Museo dell'Automobile di Torino.
Ma andiamo per gradi. La mostra "Motocicletta italiana" parte da un tema classico: il fatto che prima ancora nella moda e nel design, l'Italia si affermò nel mondo delle due ruote. E alla raffinatezza tecnica proposta dalle case motociclistiche si abbinarono subito le gesta di grandi campioni come Nuvolari, Ubbiali e Agostani.
La mostra parte proprio da qui. Da un percorso scontato. Però "Motocicletta italiana" riece (per sua fortuna) ad andare oltre, ricordando come le due ruote siano entrate subito nella vita di tutti gli italiani, ancora troppo poveri per poter salire in macchina. Ecco quindi il ruolo "sociale" della motocicletta, non solo protagonista di grandi eventi sportivi, ma anche fedele compagna degli italiani nel lavoro e nel tempo libero.
La prima parte della rassegna tratta dell'evoluzione della tecnologia e del design, dalla prima motocicletta, la Lilliput del 1899, alle creazioni più innovative degli anni Novanta. Ecco quindi affiancate in bella mostra moto diversissime, dai modelli da corsa agli scooter. Ossia dalla Vespa alla Lambretta, dal Galletto alla Bianchi Freccia celeste di Nuvolari, senza dimenticare la MV Augusta 500 di Agostini.
Grande spazio anche al manifesto pubblicitario, ovviamente a quello d'autore: Dudovich, Codognato, Muggiani, Maga, Nizzoli. Ma anche a Futurismo ed il suo mito della velocità con i quadri di Giacomo Balla e di Fortunato Depero ("Solido in velocità", del 1923). Altri artisti in mostra sono Achille Funi, Maria Biazzi, Ruggero Alfredo Michahelles, Nathalie Du Pasquier, Antonio Ligabue. Di Mino Rosso è esposto un bronzo del 1931, "Il motociclista", e di Fernandez Arman "Totem" (1987), fusione in bronzo di pezzi di moto. E per finire anche un'ampia sezione fotografica, curata da Uliano Lucas, che ha messo in esposizione le opere di 30 diversi autori. Per saperne di più? Appuntamento a Milano.
(http://www.repubblica.it/2005/j/motori/ottobre05/mostramilanomoto/mostra...)