Confermata la protesta dei gestori contro le liberalizzazioni
Respinto il tentativo di dialogo del ministro Bersani
Benzinai, 48 ore di serrata
a partire da martedì sera
In Sicilia la chiusura scatterà lunedì, con 24 ore di anticipo
ROMA - Distributori chiusi dalle 19 di martedì 6 febbraio fino alle 7 di venerdì 9 per la serrata di 48 ore indetta da Fegica, Faib e Figisc per protestare contro il 'pacchetto' Bersani, che di fatto liberalizza la vendita della benzina. Si tratta solo dei primi due dei 14 giorni di sciopero annunciati dai benzinai, che si sono scagliati contro il governo e in particolare contro il ministro dello Sviluppo Economico accusandolo di comportarsi "come Pilato".
Tecnicamente lo sciopero è stato indetto per due giorni, il 7 e l'8. Ma, tenendo conto dell'orario in cui gli impianti aprono e chiudono quotidianamente, il 'blackout' dei distributori durerà dalle 19.00 di martedì 6 alle 7.00 di venerdì 9 febbraio sulla viabilità stradale e dalle 22.00 del 6 alle 22.00 di giovedì 8 febbraio sulla rete autostradale.
In Sicilia le pompe di benzina chiuderanno (sempre per due giorni) con 24 ore di anticipo, a partire dalle 19.00 di lunedì 5 febbraio.
La liberalizzazione della vendita della benzina fa parte della serie di norme varate alcuni giorni fa dal Consiglio dei ministri. A moderare le proteste dei benzinai non è servito venerdì neanche l'intervento di Bersani, che si è detto pronto a un incontro con le tre sigle della categoria.
"Sono a disposizione per concordare la data di un eventuale incontro e confermarvi la disponibilità ad aprire un confronto", ha scritto Bersani nella missiva inviata alle tre organizzazioni di settore in vista dello sciopero. "Sono disponibile - si legge ancora nel testo - ad aprire un confronto sulle prospettive che la nuova legislazione, affidata alle decisioni del Parlamento, potrà comportare". Ma proprio il passaggio sulle "prospettive" e sull'iter parlamentare ha sollevato l'ira dei benzinai.
"Bersani sta facendo un po' come Pilato - ha replicato Franco Bertini, presidente della Faib - si sottrae e scarica le responsabilità sul Parlamento. Se Bersani voleva aprire un tavolo, doveva farlo prima di emanare il ddl. Invece prima ha varato il provvedimento e poi ci ha detto: vedetevela col Parlamento".
Nessuno scaricabarile nei confronti del Parlamento, ha replicato il ministero: "E' costituzionalmente previsto che un ddl sia esaminato dalle Camere ed è un diritto-dovere del Parlamento esaminarlo e approvarlo".
Il tentativo di dialogo del ministero dello Sviluppo Economico non è comunque approdato a nulla, e pertanto la serrata avrà luogo come annunciato. Anche oggi i rappresentanti sindacali dei benzinai hanno ribadito "che la categoria ha già pagato il prezzo della liberalizzazione negli anni scorsi", e si sono detti pronti ad attuare tutti e 14 i giorni di sciopero già indetti.
basta fornirsi di un bel po di taniche....occhio che è illegale però :)
Stamattina a torino c'era già la corsa al benzinaio....e lo sciopero comincia domani ! :O
Certo che siete proprio messi bene...non vi invidio per niente.:cool:
anzichè scioperare chiudendo per 2 giorni ......
proporrei per protesta di abbassare il prezzo del carburante ....per 2 giorni...magari allo stesso che fanno nei distributori di certi ipermercati......(parma compreso)
Quando si decideranno di approvare, promuovere e produrre i motori ad idrogeno... tutti sti problemi saranno solo dei lontani ricordi...
mmmmmmmmmmmmmmm una moto a idrogeno mica mi ispira.....
Credi? Io no, ce ne saranno altri ed a rimetterci sono sempre i consumatori.:cool:
quando troveranno i motori ad idrogeno...dopo un po' scopriranno che l'idrogeno inquina troppo poco..la gente non muore più, nessun evento climatico catastrofico...e chi vi paga la pensione ?? ^_^
vabbè dai...ormai chi ha fatto benza è a posto..gli altri troveranno sicuramente chi non sciopera ;)