costi delle polizze stanno strozzando i motociclisti? Per l’associazione delle compagnie è colpa dei troppi incidenti causati dai motociclisti. I dati forniti da ANCMA però raccontano un’altra realtà, dove le moto sono vittime delle auto e dell'incuria delle strade
*Si preparano rincari...
Qualche giorno fa l’ANIA, l’associazione che raggruppa le principali compagnie assicuratrici, ha diffuso un comunicato che esprimeva soddisfazione per l’entrata in vigore delle nuove norme sulle patenti sottolineando però che “In Italia gli incidenti stradali che coinvolgono i mezzi a due ruote causano un morto ogni 8 ore. Cifre che pongono il nostro Paese al primo posto in Europa per numero di centauri morti.” A pensare male si fa peccato, però… ci è sembrato un modo per mettere le mani avanti in vista della solita infornata annuale di aumenti. Aumenti dovuti ai soliti motociclisti “cattivi”.
*I motociclisti sono bravi
La realtà, come sappiamo, è ben diversa: i motociclisti non causano incidenti, ma per lo più sono vittime. Lo ha sottolineato ANCMA (l’asssociazione dei costruttori moto) che ha ribattuto a queste tesi con numeri precisi: “Ci preme sottolineare, innanzitutto, che analizzare numeri e tabelle quando si parla di vite umane non è proprio della nostra filosofia. Preferiamo prendere in esame tutte quelle soluzioni che possono evitare danni e tutelare la popolazione che ha esigenze di mobilità. Il dato apparso in diversi articoli, che enfatizzava come in Italia gli incidenti stradali che coinvolgono i mezzi a due ruote causino un morto ogni 8 ore, è parziale. Tale dichiarazione non tiene conto del fatto che solo nel 38% dei casi l’incidente è imputabile ad un errore umano del motociclista, mentre nel 50% dei casi sono gli altri conducenti a provocarlo - chiarisce Pier Francesco Caliari, direttore generale di Confindustria ANCMA (Associazione nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) citando i risultati del MAIDS (Motorcycle Accidents In Depth Study), la più aggiornata ricerca sull’incidentalità delle due ruote a motore condotta dall’ACEM, l’ente che rappresenta l’industria di settore in Europa - “Va considerato anche che in Italia abbiamo il parco circolante più numeroso rispetto a tutti gli altri Paesi europei, pari a 8.600.000 utenti. Se si confronta la percentuale di vittime ogni 10.000 veicoli la cifra per l’Italia è pari a 1,3 mentre altri Paesi importanti presentano risultati più negativi, ad es. la Francia arriva a 2,5 e il Regno Unito addirittura al 3,6. Ciò detto, siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare in termini di formazione nei confronti di tutti gli utenti della strada. Come lo scorso anno, Confindustria ANCMA investirà nella campagna di sensibilizzazione “occhio alla moto”, destinata a raggiungere chiunque si muova nel tessuto urbano ed extra urbano. Al mero sensazionalismo, opponiamo la ferma volontà di collaborare al fine di ottenere maggiori investimenti per migliorare le infrastrutture”. Da sottolineare che nel 25% dei casi, le infrastrutture inadeguate sono concausa degli incidenti. Insomma i motociclisti italiani non sono certo “inaffidabili” , quello che non è giustificabile sono solo le tariffe assicurative, come rilevato dal Corrirere della Sera sono in media 10 volte più alte rispetto alle città tedesche.
insomma son passato dalla quinta alla quarta classe per non aver fatto incidenti e mi aumentano la polizza di 10€.
rispetto ad alcuni anni fa , si ha:
- le polizze aumentate a dismisura (con la scusa dei costi delle truffe - ma quando un mio cliente non mi paga, mica aumento gli onorari agli altri che pagano regolarmente.)
- bonus malus, ormai diventata malus malus, tanto aumenta sempre.
- pagamenti diretti degli incidenti di piccola entità, tanto che ormai le compagnie hanno un apposito ufficio per permettere ai propri clienti di poter pagare i danni liquidati.
hanno incassato talmente tanto che le compagnie di assicurazione son diventate banche, e le banche ....................... stanno diventando compagnie di assicurazione.
Qualcosa però dobbiamo farla forse è arrivato il momento di fare qualcosa con noi in prima linea. Parlo di raccolta firme, manifestazioni insomma attirare l' attenzione anche su queste cose perché sia automobilisti che motociclisti viaggiano ormai sula stessa frequenza. EÈ inutile dire tanto non cambia nulla se però nessuno ci prova