ERA ORA.... Quasi 5 euro a panino mi sembravano un po' cari...
L'Unione Nazionale Consumatori ha lanciato l'iniziativa sui social network dopo aver raccolto le testimonianze degli utenti della strada: nelle aree di ristorazione prezzi troppo alti e prodotti di scarsa qualità a fronte di servizio e condizioni igieniche non proprio ottimali di SILVIA BONAVENTURA
Prezzi alti, scarsa qualità dei prodotti e condizioni igieniche inadeguate. E' quanto emerge dall'inchiesta dell'Unione Nazionale Consumatori sui servizi autostradali, come spiega il segretario generale Massimiliano Dona: "Numerosi consumatori hanno scritto ai nostri sportelli denunciando i prezzi alti di alcuni articoli standard, come il panino, l'acqua, la bibita, il caffè venduti nelle aree di sosta, ma anche scarsa qualità dei prodotti e, a volte, inadeguate condizioni igieniche: per questo abbiamo pensato di approfondire l'argomento". In questa ottica, giovedì 28 marzo, si svolgerà a Roma la conferenza stampa "Una sosta di qualità", nella quale saranno affrontati i diversi punti legati al tema.
E intanto, per raccogliere maggiori testimonianze e dati reali, l'associazione UNC ha lanciato una campagna sulla pagina ufficiale Facebook e su Twitter dal titolo "Caro panino quanto mi costi?", alla quale si può partecipare utilizzando gli hashtag #caropanino e #cheprezzi, aperta a chiunque voglia esprimere il proprio parere o raccontare la propria esperienza in merito alle soste negli spazi autostradali attrezzati. Come ha fatto Marco, che tutti i mesi attraversa l'Italia per raggiungere la sua dolce metà e racconta: "Alle volte mi viene il dubbio che la cotoletta del mio panino sia stata impanata con l'oro... talvolta, per evitare il salasso, mi porto il pranzo da casa fatto da mamma", oppure Fabio, che aggiunge: "Ogni anno in estate io e mia moglie
partiamo in macchina con i bambini. Fino a qualche anno fa la sosta in autostrada era una festa per i piccoli, ma dopo che la scorsa estate ho pagato più di quattro euro per un semplice sandwich ho deciso che per l'anno prossimo ci attrezzeremo con il pranzo al sacco".
Quando si viaggia in autostrada uno gesti più naturali è quello di fermarsi a prendere un caffè, usufruire della toilette, sgranchirsi le gambe o mangiare un panino. Le aree di sosta disseminate sulla nostra rete stradale e autostradale sono meta fissa delle famiglie in viaggio, dei professionisti del trasporto su gomma e di chiunque debba intraprendere un tragitto medio-lungo. Effettivamente spendere più di sette euro per un panino, una bottiglietta d'acqua e un caffè sembra eccessivo, come fa notare Dona: "E' il prezzo l'aspetto che fa più arrabbiare quei consumatori che, viaggiando in autostrada, si fermano alle stazioni di servizio".
E con i rincari di casello, benzina e assicurazione, forse almeno sul cibo si potrebbe risparmiare un po', "in un momento in cui gli italiani stringono la cinghia e sono diminuiti coloro che prendono la macchina per spostarsi anche chi si occupa di ristorazione autostradale dovrebbe, probabilmente, invertire la tendenza", suggerisce il segretario. Altrimenti il rischio per i gestori delle aree di sosta è che gli utenti inizino a comportarsi come Andrea, che fa il rappresentante e ha adottato un sistema alternativo: "Con quello che si spende nelle aree di servizio molto meglio un posto tipico", come i classici ristoranti "dei camionisti", quelli appena fuori dall'autostrada dove ci sono parcheggiati diversi Tir all'ora di pranzo e di cena.
Le lamentele dei guidatori non riguardano solo i prezzi ma anche la gestione dei punti ristoro, "dalla ricerca dell'Istituto Piepoli si evince anche una certa disparità di giudizio tra viaggiatori del sud e del nord, con un maggiore malcontento manifestato da parte di chi ha frequentato le stazioni di servizio del meridione, il che evidenzia forse una diversa qualità nel servizio erogato nella penisola, ma probabilmente anche una percezione differente dei consumatori", prosegue Dona.
Dunque, se i gestori delle aree di sosta non correranno ai ripari, perderanno una buona fetta di mercato rappresentata da chi lavora con la macchina, e si ritroveranno a servire solo i guidatori occasionali, visto che "chi si muove occasionalmente per vacanza, invece, è probabilmente quasi rassegnato all'idea di dover spendere in autogrill come se fosse in una costosa località turistica", conclude Massimiliano Dona. Alla conferenza di giovedì 28 marzo alle ore 11 in via Veneto n.81, a Roma, interverrà anche Giovanni Calabrò, responsabile Direzione generale per la Tutela del consumatore dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Informazioni su www.consumatori.it.
una bottiglietta d'acqua da 1/2 litro 1.40 ...sti bastardi
a Venezia in piazza San Marco solo un'euro
ho smesso di usare gli autogrill: o il buon vecchio zaino col panino o esco fuori e trovo una trattoria, se proprio voglio mangiare!
Anche noi, almeno che non sia un caffe' (che fa pure cagare) o sigarette.. Al ritorno dalla Calabria quest'anno, borsa frigo e fanculo a tutti :)
La birra in bottiglia e' l'unica che ha i prezzi simili a quelli del bar....
io mi fermo sempre a farmi almeno 2/3 birre al self service :):):)
in calabria consiglio sosta a rogliano e a tarsia nello scendere, vi sono i piccoli bar calabresi al di fuori dei gruppi nazionali dove pure i 4 € per un panino non vengono rimpianti. se poi vi va, uscite, raggiugete camigliatello e al paninazzo silano per tali importi, vi fanno dei panini che son quasi 1/2 pitta - ci vuole un certo impegno per finirlo . fra l'altro il gestore è un byker di sparone.
panino e bibita nello zaino preparato da casa e via con i km, autogrill neanche per pisciare (ci sono i cespugli) :)
Mitico Camigliatello, da ragazzino c'andavo in campeggio! Mi ricordo molto bella la zona del lago cecita!
al ritorno sempre carichi di soppressate, capocollo e caciocavallo! E' davvero una vita che non ci vado....
Spostiamo la RADUNANZA a Camigliatello! :D
Se viaggio solo (e capita spesso) non mi fido. Lo feci una volta per caso, e da allora ho l'abitudine di ABUSARE di queste splendide colonnine ACI: