IL VIDEO :
http://www.youtube.com/watch?v=jjJofRnBxLc
Sacchin, oscurato il tuffo nel bronzo
Storica medaglia 29 anni dopo Giorgio Cagnotto, ma la Rai si collega in ritardo
GIULIA ZONCA INVIATA A MELBOURNE
Il primo tuffo è dello straccetto. Cristopher Sacchin se ne libera all’ultimo secondo e lo lascia planare giù dal trampolino, è la coperta di linus di questi atleti, il micro asciugamano zuppo che serve a tenersi umidi, il legame tra la terra e l’acqua e l’anti stress da stritolare nel momento peggiore. Quando lo getti a terra sei solo davanti ai giudici e ti tocca saltare.
Sì, da un metro, da niente, da un’altezza non olimpica che è difficile immaginare competitiva, ma quando la tavola sfiora l’acqua e Sacchin rimbalza ben sopra la pedana dei tre metri, lo spazio si comprime. Triplo e mezzo in avanti carpiato, ci sta tutto in un metro e in un record personale di 441,40 punti che incastra il Big Jim italiano dietro i due cinesi: un bronzo mondiale in scia all’impossibile. Arriva da muscoli pressati in palestra, dallo squat, con 170 chili sulla schiena che sono pure troppi per il fisico del tuffatore. Gli serve essere pesante per affondare il trampolino e avere lo slancio, ma in squadra dicono che il sedere all’infuori e i bicipiti grossi servono per le donne, non per le medaglie: «Vedo che funziona, altrimenti non lo farei».
Ha il telefonino spento, troppa gente da salutare ed è uno che non mescola carpiati e vita privata, preferisce appartarsi. Le chiamate personali, alla mamma e alla fidanzata Paola, non le fa in piscina e per una volta non ha voglia di andarsene in fretta. Prende pacche sulle spalle, i complimenti di Ron O’Brien, il tecnico con cui Greg Louganis ha vinto 4 ori olimpici, e strette di mano da chiunque passa. Piace. Tecnica da affinare e spinta da far paura, forse la palestra non serve solo per abbordare. Va più in alto dei cinesi, anche se sporca qualche tuffo e lo racconta rapido, perché che deve migliorare l’entrata in acqua, che si appoggia più all’istinto che alla tecnica, che apre un po’ a senso senza sapere bene come esce dalle rotazioni, stavolta non vuole sentirselo dire. Non con il bronzo al collo, la mascotte a pinguino e i fiori che gli occupano le braccia. Non con tutto questo mondo intorno. Manca solo la Rai che non ha voluto anticipare di mezz’ora il collegamento, il palinsesto delle 7,30 del mattino non si poteva toccare. I parenti in Italia hanno visto solo per un paio di tuffi e si sono persi il momento migliore. Sacchin è stato davanti ai cinesi, è successo dopo la seconda serie e per un attimo la classifica ha inchiodato dietro i funamboli. «Non ho mai pensato che potesse finire così, in questa gara sono rimasto freddo, lucido fino in fondo. In altre occasioni mi sarebbe partita la testa, ma dopo il bronzo vinto all’ultimo Europeo ho una consapevolezza diversa. Per piegare il trampolino devi essere molto concentrato».
Quando è alla piscina comunale di Bolzano, dove vive e si allena con tutto il giro dei tuffi italiano, scappa via prima degli altri. Va a suonare la batteria con il suo gruppo, gli She, rock progressivo e un demo appena registrato. «Ora vediamo cosa farne, distribuirlo costa». Il bronzo vale 5 mila dollari di premio Fina e spinge verso Pechino. Il trampolino da 1 metro non ha cittadinanza alle Olimpiadi, Sacchin deve salire a 3 e fare a gomitate perché lì i posti in squadra sono assegnati. Dovrà dimostrare di valere la convocazione e adattare il fisico da Men’s Health all’agilità richiesta.
Tra un tuffo e l’altro parte la musica all’Aquatic Sport center di Melbourne, per la sua ultima combinazione c’erano gli U2, lui avrebbe preferito Simon Phillips, «il migliore, suona la batteria che ti mette i brividi, è un turnista, ha suonato con i Toto, con i Whitesnake, Pete Townshend. Io non sento roba moderna, è tutta commerciale». Gli piace il metal, andare piano in moto, sulla sua Yamaha Dragstar 650, tuffarsi d’istinto e picchiare sulla batteria. Un ragazzo retrò che messo in mezzo assicura di essere fidanzato seriamente «perché ci sono andato in vacanza con lei, quindi figurati». Vuole Pechino ma non sa come prenderla: «Il metro è diventato spettacolare dovrebbe essere disciplina olimpica» e dietro la medaglia compare un’improvvisa traccia di fastidio. È il momento di appartarsi e accendere il cellulare.
(http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/nuoto/200703articoli/7080girata.asp)
:) :D GRANDE SECCO!!! :) :D e grazie Matagnaus per averci linckato il video
mmmmiiiiiitttiiico e grande!!!!! ;)
complimenti!!!!! bravo!!!!
Bravo!! Bravo e bravo!!!
complimenti
complimenti
E bravo il nostro SECCO
Complimenti
Ti eleggeremo Customaniaco sportivo dell'anno.
wowww.....grande il Secco, complimentoni!!!!
grande complimenti!!!!!
ribadisco....SECCO SEI L?ORGOGLIO DI UNA NAZIONE INTERA OLTRE A NOI CUSTOMANIACI
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