Stavo leggendo un blog che nemmeno mi ricordavo di avere e mi sono imbattuto in questo racconto di una domenica che sono uscito con degli amici. Risale a quasi un anno fa ma quando l'ho riletto ho rivissuto attimo per attimo di quella giornata che sembrava non volesse mai giungere al termine. E' un po' lungo quindi chiedo scusa ma mi sentivo di postarlo.
Come molto spesso accade anche questa domenica si esce in moto. In genere si è una quindicina di moto e ci si trova il pomeriggio.
Ma questa domenica era diversa.
Ci siamo ritrovati in tre. Anzi 4 perchè un mio amico si è portato la ragazza.
Ci si trova sotto casa di mio cugino alle 9.30
Almeno questi erano i patti. Poi come al solito io mi sono presentato con mezz’ora di ritardo.
Va beh. Colazione di rito al solito bar e si parte.
Destinazione Lodi per recuperare un’amica di questo mio amico ragazzato.
Arriviamo sotto casa sua e la carico su io.
Lei la prima volta che sale in moto e non aveva idea neanche di come si mettesse il casco.
Glielo infilo, lo allaccio e poi la faccio salire.
Partiamo alla ricerca di un bar dove prendere un punch caldo visto che la giornata non era delle più calde e che era già più di un’ora che si girava.
Sembra assurdo ma dalle parti di Lodi la domenica mattina i bar sono tutti chiusi. Io mi domando cosa facciano da quelle parti. Boh affari loro.
A Casalpusterlengo finalmente ne troviamo uno. Ci fermiamo e ci facciamo il primo punch.
Dato che era buono, abbiamo fatto un secondo giro.
Sigaretta e si riparte.
Verso cremona mio cugino inchioda. Conoscendolo ho capito che aveva visto qualche bar.
Infatti come ci affianchiamo lui grida BIRRA!
Ok parcheggiamo e entriamo.
Tra una birra e l’altra si fa ora di mangiare e ci rendiamo conto che ormai era tardi per cercare una trattoria a cremona così mangiamo lì.
Tra un primo ed un secondo non si sa come spariscono altri 2 litri di vino.
Finito di mangiare si riparte con la speranza di arivare a cremona senza altre soste.
Dopo un pit stop finalmente arriviamo a destinazione.
Le ragazze avevano voglia di gelato così le portiamo in gelateria e manco a farlo a posta spuntano anche le ceres.
Mentre sorseggiavamo, mio cugino si innamora di una ragazza che stava passando dall’altro lato della strada. Le corro dietro, la fermo e mentre ero quasi riuscito a convicerla a sedersi con noi, mio cugino, sopraffatto dai vapori dell’alcol, si alza in piedi e comincia a salutare con una faccia da ebete che anche madre teresa penso non avrebbe avuto pietà di lui e così lei scappa.
Finiti gelati e birre si risale in moto per tornare a casa dato che si era fatta già una certa ora.
Lungo la statale un bisogno urgente di scendere dalla moto per far visita ad un campo assale me e mio cugino.
Facciamo quello che dovevamo fare e torniamo alle moto. Ma io ho commesso l’errore di accendermi una sigaretta. Loro, non avendo voglia di aspettare ripartono.
Tra me e me penso che li raggiungerò ma dalla fretta sbaglio strada e così, io e la poverina che mi ero caricato al mattino ci troviamo a vagare tra le campagne fino alle 9.
Non so come riesco a riportarla a casa. Vista l’ora, cena al bar sotto casa sua e torno a casa.
Ma quando ormai la serata sembrava finita ed ero a pochi km da casa, una mia amica mi vede, mi ferma e... va beh già che siamo qui andiamo a bere qualcosa al nostro locale. Non l’avessi mai fatto. Appena finisco il mio margarita, entra un mio amico e mi porta al tavolo, di sua spontanea volontà, un jack.
Neanche il tempo di finirlo e si ripresenta con il bis.
Finalmente se ne va ma mentre lui esce un altro mio amico entra, mi vede e arriva al tavolo con un jack. Finisco anche questo quando entra un amico di questo amico che lo vede parlare con me e arriva al tavolo con 2 jack.
Ormai ero verso il limite e fuori avevo la moto che mi aspettava e che voleva tornare a casa sana.
Così prendo la decisione più saggia di tutta la giornata: vado a casa prima che arriva qualcunaltro.
Vado al banco a pagare e il barista mi dà resto e ciupito. Va beh ormai fatto 30 faccio 31.
Butto giù il ciupito appoggio il bicchiere e tempo zero è già di nuovo pieno.
Non so quanti me ne ha fatti bere. Dopo un po’ ho perso il conto.
Finalmente riesco ad uscire dal locale, salgo sulla moto e in qualche modo arrivo a casa che erano le 4 passate.
Finalmente sono a letto. Gira tutto ma è sopportabile. Dopo un po’ crollo convinto di dormire fino all’ora di pranzo.
Ma alle 6.30 squilla il cellulare. La ragazza del mio amico che aveva bigiato e voleva compagnia. Ancora girava tutto ma... mi toccava. Mi alzo e... si ricomincia un’altra giornata di stenti e sacrifici.
Morale della favola: dopo una giornata così, spegnete il cellulare.
Saluti e... non imitatemi.
eheheheheheheh...xò te sei divertito,dai... ;)
cosa non si fa per gli amici ...............